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Detenuto dà fuoco alla cella e aggredisce gli agenti

Ennesimo caso di violenza e aggressione contro gli agenti della penitenziaria  a Biella.


Prima ha incendiato la sua cella rendendola inagibile, poi il giorno dopo ha iniziato a prendersela con gli agenti colpendoli con la gamba di un tavolino ferenddo due poliziotti che sono stati ricoverati al pronto soccorso. Protagonista un detenuto della casa circondariale di Biella. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza contro il personale della polizia penitenziaria.
“Come quasi tutti i penitenziari italiani anche Biella soffre di una carenza di organico che non consente agli operatori di lavorare in sicurezza – fa presente il segretario generale dell’Uilpa Marco Missimei -. Ma nonostante tutto il personale continua a lavorare. Finchè non sarà chiaro ad ogni livello che la polizia penitenziaria all’interno degli istituti rappresenta lo Stato e che l’unico rimedio alle tante problematiche è l’assunzione di personale, purtroppo la situazione della casa circondariale di Biella, come quella di tutti i penitenziari, non migliorerà»

La denuncia del sindacato

In una lettera aperta Missimei scrive:.”In questo periodo di festa dove tutte le famiglie normali si riuniscono per santificare la Santa Pasqua, c’è chi invece deve garantire l’ordine e la sicurezza negli Istituti Penitenziari. La vigilia di pasqua nell’Istituto biellese si è perpetuato l’ennesimo fallimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Perché di questo si tratta. Di un ripetersi di fallimenti che l’Amministrazione Penitenziaria impotente archivia sulle spalle del personale di Polizia Penitenziaria.

Da anni negli Istituti penitenziari italiani, costretti da una carenza di personale che ha raggiunto livelli catastrofici. Il tutto nel silenzio assenso dei vertici. Con una conveniente interpretazione della sentenza Torreggiani, i detenuti venivano lasciati circolare liberi nelle sezioni detentive per otto ore al giorno. Ma con il cambiare dei governi cambiano le menti dei dirigenti.  Quindi all’improvviso senza dare direttive adeguate e il commisurato supporto operativo, hanno pensato bene che i detenuti devono essere chiusi e non liberi di circolare”.